L’arrivo della primavera annuncia l’inizio della bella stagione, ma per molti rappresenta l’inizio del fastidioso problema dell’allergia respiratoria. Negli ultimi 20 anni la prevalenza della rinite allergica, reazione scatenata dal contatto con allergeni presenti nell’ambiente, è aumentata coinvolgendo il 25 % della popolazione generale (una persona su 4). L’allergia è una patologia senza età risparmiando di fatto solo i bambini nei primissimi anni di vita perché, sebbene esista la predisposizione genetica alle malattie allergiche respiratorie, è necessaria, per la comparsa della manifestazione clinica, l’interazione prolungata fra ambiente e uomo.
La principale causa di allergia respiratoria sono i pollini: graminacee, betulla, ontano, ambrosia, cipresso e in particolare, per il territorio ligure, parietaria olivo ontano carpino nocciolo.
Sintomi
Sono prevalentemente a carico delle vie respiratorie e degli occhi: starnuti, ostruzione nasale, secrezione acquosa, prurito, lacrimazione, fastidio alla luce e occhi rossi. Una parte non trascurabile di pazienti (almeno il 30% dei casi di pollinosi) manifesta asma che può costituire l’unica manifestazione ovvero associarsi ai sintomi nasali e oculari. L’asma allergica, sebbene possa evidenziarsi clinicamente solo “stagionalmente” per la esposizione all’allergene “polline”, è una malattia cronica e come tale va inquadrata e curata tutto l’anno.
Diagnosi
L’importanza della diagnosi precoce sta anche nel fatto che le terapie funzionano meglio se utilizzate presto e nel modo corretto, per prevenire patologie più gravi(sinusite, poliposi asma nei pazienti con sola rinite). Un paziente allergico trattato correttamente migliora la sua qualità di vita e può dedicarsi anche nella bella stagione a fare sport, andare in bicicletta, passeggiare nei boschi.
In allergologia ancor più che in altre patologie la valutazione critica approfondita dei dati clinici rappresenta un momento fondamentale: l’anamnesi allergologica accurata, permette di avviare il corretto iter diagnostico terapeutico dove ancor oggi il test in vivo “il prick test” rimane l’esame “gold standard”. Negli ultimi anni la biologica molecolare ha messo a disposizione anche degli allergologi esami “ematici” che possono contribuire alla diagnosi, ma soprattutto a personalizzare la terapia in modo sempre più efficace.
Terapia
Posta la diagnosi di malattia allergica respiratoria e in base alla gravità della sintomatologia è consigliabile una terapia farmacologica da assumere per tutto il periodo primaverile e non solo al bisogno. La terapia prevede l’utilizzo di antistaminici, cortisonici spray nasali, colliri e inalatori per la terapia dell’asma, in grado di controllare efficacemente i sintomi, ma non di incidere sulla evoluzione della malattia allergica.
Lo specialista allergologo potrà alla luce del quadro clinico, all’andamento della malattia proporre l’immunoterapia specifica, cioè la somministrazione dell’allergene verso cui il paziente è sensibilizzato a dosi crescenti nel tempo, determinando la desensibilizzazione del sistema immunitario. A differenza delle classiche vaccinazioni(tristemente note per l’attuale pandemia) utili a prevenire un’infezione o una patologia grave in una persona sana, il «vaccino» per l’allergia ovvero l’immunoterapia è una terapia capace di agire sulle cause (oltre che sui sintomi) ed è pertanto in grado di modificare (in senso favorevole) la storia naturale della malattia allergica. L’immunoterapia è, anche, l’unico trattamento in grado di prevenire e curare le malattie allergiche, peraltro in modo fisiologico migliorando la funzionalità del sistema immunitario, riducendo il rischio che una rinite evolva in asma e l’insorgenza di altre patologie allergiche e/o nuove sensibilizzazioni.
Corrado Castagneto
Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica